Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19718 del 22 maggio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:19718PEN

Massima

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Il palpeggiamento fugace, ma non casuale, di una zona erogena del corpo della vittima, come il seno, effettuato al fine di soddisfare la bramosia sessuale dell'agente, integra il reato di violenza sessuale ai sensi dell'art. 609-bis c.p., a prescindere dal fatto che la parte del corpo aggredita sia abitualmente esposta o meno. Ciò in quanto il seno femminile rimane una zona erogena e il suo palpeggiamento, anche se effettuato in modo rapido, offende la libertà di autodeterminazione sessuale della vittima, distinguendosi dal più generico reato di violenza privata che risulta assorbito nella fattispecie di violenza sessuale. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente la presenza di un requisito soggettivo, costituito dal fine di concupiscenza dell'agente, e di uno oggettivo, rappresentato dalla concreta idoneità della condotta a compromettere la libertà sessuale del soggetto passivo, a prescindere dall'ottenimento o meno del soddisfacimento sessuale da parte dell'autore del fatto. Pertanto, anche un semplice toccamento non casuale di una zona erogena, effettuato al fine di soddisfare la propria bramosia sessuale, integra il reato di violenza sessuale ai sensi dell'art. 609-bis c.p., senza che rilevi la circostanza che in alcuni contesti sociali e ambientali la parte del corpo aggredita possa essere abitualmente esposta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

TERZA SEZIONE PENALE

Composta dai sigg. magistrati:

Dott. ((omissis)) - Presidente -

Dott. ((omissis)) - consigliere -

Dott. ((omissis)) - consigliere -

Dott. ((omissis)) - consigliere -

Dott. ((omissis)) - consigliere -

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

Sul ricorso proposto dal difensore di Uc.Ca., nato a Be. il (...),

avverso la sentenza della corte d'appello di Firenze del 22 novembre del 2005;

sentito il sostituto procuratore generale dott. Tindari Baglione, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore prof avv. Gi.Ar., il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso;

letti il ricorso e la sentenza denunciata, osserva quanto segue

IN FATTO

Con sentenza del 22 novembre del 2005, la corte …

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