Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20322 del 21 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20322PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza furtiva, in assenza di plausibili giustificazioni da parte dell'imputato circa la loro legittima provenienza, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente, ai fini della prova dell'elemento soggettivo, qualsiasi elemento indiretto, anche il silenzio o le non attendibili indicazioni dell'imputato sulla provenienza della "res". Ciò non costituisce una deroga ai principi in tema di onere della prova, né un vulnus alle garanzie difensive, in quanto è la stessa struttura della fattispecie incriminatrice che richiede, ai fini dell'indagine sulla consapevolezza circa la provenienza illecita della cosa, il necessario accertamento sulle modalità acquisitive della stessa. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere provata la responsabilità dell'imputato per il reato di ricettazione sulla base del possesso dei beni di provenienza furtiva e dell'assenza di ogni giustificazione in ordine ad esso proveniente dall'imputato, senza che sia necessario procedere ad ulteriori accertamenti tecnici, come l'analisi delle impronte papillari, qualora l'imputato non abbia richiesto la rinnovazione dell'istruzione dibattimentale in appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domeni - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - Consigliere

Dott. SGADARI G - est. Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/04/2019 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere SGADARI Giuseppe;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale ROMANO Giulio, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello di Reggio Calabria confermav…

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