Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12677 del 22 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12677PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto non solo dalla gravità del fatto commesso, ma anche dalla personalità dell'indagato, dalla sua condotta precedente e dalla concreta modalità di realizzazione del reato, senza che sia necessaria la dimostrazione di un imminente e attuale pericolo di commissione di nuovi reati. Pertanto, il giudice può ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato anche in assenza di recenti precedenti penali, qualora emergano elementi concreti che dimostrino l'incapacità di autocontrollo dell'indagato e il suo stabile inserimento in ambienti criminali, tali da rendere inidonee misure meno afflittive come gli arresti domiciliari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M - rel. Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO MATTEO SOCCI;
lette le conclusioni del PG Dott. PIETRO MOLINO: "Inammissibilita' del ricorso".
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Roma, Sezione riesame, con ordinanza dell'8 novembre 2019 ha rigettato l'impugnazione di (OMISSIS) avverso il provvedimento del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassin…

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