Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3904 del 2019

ECLI:IT:TARNA:2019:3904SENT

Massima

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La denuncia/segnalazione di inizio attività (DIA/SCIA) è uno strumento di massima semplificazione che consente al privato di intraprendere un'attività direttamente ammessa dalla legge, senza il previo consenso dell'Amministrazione, assumendone l'auto-responsabilità. Tuttavia, l'Amministrazione mantiene il potere di verificare la sussistenza in concreto di tutti i requisiti e presupposti per l'esercizio dell'attività comunicata dal privato, potendo adottare provvedimenti inibitori entro il termine legale. Anche dopo la scadenza di tale termine, l'Amministrazione conserva il potere di controllo urbanistico-edilizio e di repressione degli abusi, potendo annullare in autotutela la DIA/SCIA qualora accerti l'insussistenza dei presupposti dichiarati, in particolare quando l'attività realizzata risulti in contrasto con la disciplina urbanistica vigente. L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, anche successivamente alla sua adozione, è consentito quando sussistano concrete ragioni di interesse pubblico alla rimozione dell'atto ritenuto illegittimo, previo apprezzamento della prevalenza di tale interesse rispetto a quello dei destinatari e dei controinteressati. Il mero decorso del tempo non preclude l'esercizio di tale potere, che può essere legittimamente esercitato anche oltre il termine di diciotto mesi dall'adozione del provvedimento, qualora l'illegittimità derivi da una non veritiera rappresentazione dei presupposti da parte del privato, non imputabile all'Amministrazione. Nelle zone agricole, gli interventi edilizi sono consentiti solo nel rispetto delle specifiche prescrizioni degli strumenti urbanistici, che possono prevedere la necessità di preventiva approvazione di piani attuativi, senza possibilità di intervento diretto. In tali casi, la realizzazione di opere in difformità dalla disciplina urbanistica vigente legittima l'Amministrazione all'annullamento della DIA/SCIA e all'adozione dei conseguenti provvedimenti repressivi, senza che sia necessaria una particolare motivazione in ordine alla prevalenza dell'interesse pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/07/2019

N. 03904/2019 REG.PROV.COLL.

N. 05795/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5795 del 2014 proposto dai Sigg. ((omissis)) e D’((omissis)), rappresentati e difesi dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliati presso il suo studio in Napoli, Piazza Bovio n.22;

contro

Comune di Marano di Napoli in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso la Segreteria del TAR di Napoli;
Città Metropolitana di Napoli in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso la Sede in Napoli, Piazza Matteotti;
Regione Campania in persona del Presidente p.t., non costituita in giud…

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