La proprietà privata può essere gravata da diritti demaniali di uso pubblico, quali il diritto di passaggio su strade vicinali, che comportano una limitazione delle facoltà del proprietario in vista della realizzazione di un interesse generale. Tali diritti demaniali su beni altrui, disciplinati dall'art. 825 c.c., sono tutelati dall'amministrazione mediante l'adozione di provvedimenti volti a garantirne l'esercizio da parte della collettività, anche in assenza di un titolo formale di demanialità, purché risulti provata la sussistenza dei requisiti dell'uso pubblico, costituiti dall'esercizio del passaggio da parte di una moltitudine indistinta di persone, dalla concreta idoneità della strada a soddisfare esigenze di carattere generale e pubblico, nonché da un titolo valido a sorreggere l'affermazione del diritto, quale la protrazione dell'uso da tempo immemorabile. L'estinzione di tale diritto demaniale non può essere desunta dalla mera condotta del privato che abbia impedito l'accesso alla strada, ma richiede una pluralità di comportamenti o atti positivi dell'amministrazione che manifestino in modo inequivoco la modifica nell'uso e destinazione della strada. Pertanto, il provvedimento dell'amministrazione volto a ripristinare il diritto di pubblico passaggio su una strada vicinale, indebitamente precluso dal privato, è legittimo in quanto finalizzato alla tutela di un diritto demaniale su bene altrui, rientrante nell'orbita pubblicistica di cui all'art. 823 c.c.