Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9046 del 25 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9046PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata si configura anche quando il dipendente pubblico, pur risultando presente al lavoro secondo il sistema di rilevazione automatica, si accerti che in realtà non si trovava sul luogo di servizio, essendo consapevole di violare la norma penale, a prescindere dall'entità del danno economico arrecato all'amministrazione, purché effettivamente sussistente. La mancata richiesta di congedo ordinario e la prassi dell'ufficio di regolarizzare successivamente l'assenza non escludono la responsabilità penale, qualora il dipendente abbia consapevolmente attestato falsamente la propria presenza in servizio. L'assenza ingiustificata del dipendente e la simulazione della presenza in ufficio, anche attraverso l'utilizzo del badge, integrano gli elementi oggettivi e soggettivi del reato di truffa aggravata, senza che sia necessaria un'attività investigativa specifica sulla eventuale calunnia di terzi ai danni del dipendente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/04/2013 della Corte di Appello di Cagliari;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. Fulvio Baldi che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con s…

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