Il rigetto dell'istanza di assegnazione in sanatoria di un alloggio di edilizia residenziale pubblica occupato sine titulo è legittimo qualora il richiedente non dimostri di aver adempiuto all'obbligo di pagamento di tutti i canoni e servizi maturati dalla data di occupazione, anche in forma rateale, come previsto dalla legge regionale. L'indennità di occupazione dovuta dall'occupante senza titolo non è assimilabile al canone di locazione né alle altre prestazioni periodiche soggette a prescrizione quinquennale, ma configura un credito di natura indennitaria soggetto all'ordinaria prescrizione decennale. L'amministrazione è tenuta a verificare la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge ai fini dell'assegnazione in sanatoria, senza alcuna facoltà di autodeterminazione nella scelta della soluzione più opportuna, trattandosi di provvedimenti vincolati e non annullabili per violazione di norme sul procedimento o sulla forma degli atti, ove il contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso. La mancata partecipazione del richiedente al procedimento, nonostante la regolare comunicazione, non inficia la legittimità del provvedimento di rigetto dell'istanza di assegnazione in sanatoria.