L'amministrazione, anche in relazione ai procedimenti di evidenza pubblica, conserva il potere di annullare il bando, le singole operazioni di gara e lo stesso provvedimento di aggiudicazione, ancorché definitivo, in presenza di gravi vizi dell'intera procedura, dovendo tuttavia tener conto delle preminenti ragioni di salvaguardia del pubblico interesse e delle garanzie procedimentali, quali l'obbligo di comunicare l'avvio del procedimento di autotutela all'aggiudicatario, al fine di consentirgli di esercitare il proprio diritto di difendere la posizione di vantaggio acquisita, attraverso la presentazione di osservazioni e controdeduzioni, al fine di una corretta e completa attività istruttoria per l'adozione di un provvedimento ponderato e rispettoso degli interessi pubblici e privati in gioco; in assenza di tale comunicazione, il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione definitiva è illegittimo per violazione del principio del contraddittorio e del giusto procedimento, sanciti dagli artt. 7 e ss. della legge n. 241/1990, non potendo trovare applicazione l'eccezione di cui all'art. 21 octies, comma 2, della medesima legge, in assenza di una adeguata comparazione degli interessi contrapposti.