La sentenza di condanna per contravvenzione punita solo con la pena dell'arresto, ma per la quale è stata in concreto inflitta la pena dell'ammenda in tutto o in parte come sanzione sostitutiva dell'arresto ai sensi della Legge n. 689 del 1981, art. 53, è impugnabile con l'appello e non con il ricorso per cassazione, in quanto l'art. 593 c.p.p., comma 3, fa riferimento alle sole sentenze di condanna a pena originariamente prevista come ammenda. In tali casi, l'impugnazione esperibile è l'appello, in quanto la pena concretamente inflitta, seppur diversa da quella originariamente prevista per il reato, non incide sulla natura della sentenza, che rimane di condanna e non di assoluzione. Il giudice di appello, pertanto, è tenuto a riesaminare nel merito la sentenza di condanna, verificando la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della pena sostitutiva dell'ammenda e la correttezza della relativa quantificazione, in conformità ai principi di proporzionalità e adeguatezza della sanzione penale.