Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18668 del 6 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18668PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, nel valutare l'ammissibilità di un ricorso per cassazione, deve verificare non solo la correttezza formale del gravame, ma anche la sussistenza di un interesse concreto ed attuale dell'imputato a far valere i motivi dedotti. Pertanto, il ricorso è inammissibile quando il ricorrente non dimostra come la mancata conversione di un precedente ricorso per cassazione in appello, come previsto dall'art. 580 c.p.p., abbia concretamente pregiudicato la sua posizione processuale, non essendo sufficiente il mero riferimento alla lesione del diritto di difesa. Il giudice di legittimità, infatti, non può annullare una sentenza per vizi meramente formali, in assenza di un effettivo pregiudizio per l'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Caltanissetta del 25 settembre 2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis)) M. Andronio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore, avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. - Con sentenza del 25 settembre 2013, i…

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