Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla legge regionale n. 78/1976 per la fascia di 150 metri dal mare opera direttamente nei confronti di tutti i soggetti pubblici coinvolti, i quali non possono rilasciare alcuna concessione edilizia in sanatoria per immobili realizzati in violazione di tale vincolo, in quanto trattasi di atti inconfigurabili e non sanabili. In tali ipotesi, l'amministrazione è tenuta a revocare la concessione edilizia in sanatoria precedentemente rilasciata, senza che possa essere richiesto un particolare onere motivazionale, essendo sufficiente la mera constatazione dell'incondonabilità dell'abuso edilizio commesso. Inoltre, in presenza di un vincolo di inedificabilità assoluta, non può ritenersi che in capo al privato interessato maturi alcun legittimo affidamento giuridicamente apprezzabile. Il privato che chiede la sanatoria di un abuso edilizio ha l'onere di provare la sussistenza di tutte le condizioni per poterla ottenere, ivi compresa la dimostrazione che l'immobile è stato realizzato prima dell'entrata in vigore del vincolo di inedificabilità.