Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41713 del 30 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41713PEN

Massima

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Il giudice è tenuto a determinare la pena complessiva per i reati in continuazione, operando gli aumenti previsti dalla legge, anche quando la pena finale risulti inferiore al minimo edittale per il reato più grave, in quanto tale omissione integra un vizio di motivazione che può essere rettificato direttamente dalla Corte di Cassazione ai sensi dell'art. 619 c.p.p. Pertanto, la Corte di Cassazione, in sede di annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, deve procedere alla corretta determinazione della pena complessiva, aumentando la pena base per il reato più grave in ragione della continuazione e applicando successivamente la riduzione per il rito abbreviato, al fine di assicurare il rispetto dei principi di legalità e proporzionalità della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Napoli;

nei confronti di:

D'. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del G.U.P. del Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi in data 9.12.2004;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. (…

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