La cessazione immediata dell'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande esercitata in assenza di titolo autorizzativo è legittima, anche in assenza di preventiva comunicazione di avvio del procedimento, quando il provvedimento è di natura vincolata e il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990. L'esercizio di vicinato autorizzato alla vendita di prodotti alimentari non può effettuare attività di somministrazione assistita di alimenti e bevande, anche in assenza di servizio al tavolo, se sono predisposte attrezzature e arredi tali da indurre il consumo sul posto, in quanto ciò incide sulle caratteristiche commerciali dell'esercizio e sulla sua qualificazione urbanistica. La mera presentazione successiva di una SCIA o di una CILA per l'attività di somministrazione non incide sulla legittimità del provvedimento di cessazione già adottato, in assenza del previo titolo abilitativo.