Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8564 del 22 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8564PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dai giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare che la motivazione sia effettiva, non manifestamente illogica, non internamente contraddittoria e non logicamente incompatibile con altri atti del processo. Il controllo di legittimità sulla motivazione si traduce in una valutazione unitaria e globale sulla persistenza di una motivazione razionale e coerente, senza poter riesaminare autonomamente gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Pertanto, il ricorso per cassazione non può essere fondato sulla mera reiterazione di motivi già dedotti in appello e motivatamente disattesi, in quanto privi dei requisiti di specificità richiesti dalla legge. Inoltre, l'omessa valutazione di una memoria difensiva depositata non determina la nullità della sentenza, ma può incidere sulla congruità e correttezza logico-giuridica della motivazione. Infine, la testimonianza indiretta di un ufficiale di polizia giudiziaria che riferisce sulle attività di indagine svolte da altri non viola il divieto di cui all'art. 195 c.p.p., comma 4.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PELLEGRINO A - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte di appello di L'Aquila, n. 2752/2015, in data 13/04/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea;
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI ((omissis)) che ha concluso chiedendo di dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

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