Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39338 del 29 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39338PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'imputato, con condotta intenzionale e consapevole, accusa falsamente pubblici ufficiali di aver redatto un verbale contenente dichiarazioni completamente diverse da quelle effettivamente rese, anche se tali dichiarazioni non sono state sottoscritte o sono state rese in violazione di specifiche norme procedurali. L'elemento soggettivo del reato sussiste anche quando l'imputato, pur avendo inizialmente taciuto quanto a sua conoscenza in relazione a un fatto di reato, successivamente accusa falsamente i pubblici ufficiali verbalizzanti di aver riportato in modo non veritiero le sue dichiarazioni, senza che rilevi l'eventuale timore di subire pregiudizi per sé o per i propri congiunti, atteso che le false accuse non sono state rese in prossimità di tale pericolo, ma in un momento successivo, quando i soggetti che avrebbero potuto arrecare danno erano già detenuti e inattivi. Pertanto, il reato di calunnia è configurabile anche quando l'imputato, pur avendo inizialmente taciuto informazioni rilevanti, successivamente accusa falsamente i pubblici ufficiali verbalizzanti di aver riportato in modo non veritiero le sue dichiarazioni, senza che rilevi l'eventuale timore di subire pregiudizi, atteso che le false accuse non sono state rese in prossimità di tale pericolo, ma in un momento successivo, quando i soggetti che avrebbero potuto arrecare danno erano già detenuti e inattivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CARCANO Domenic - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2292/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 21/01/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna, in data 21-1-2014, con …

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