Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14512 del 27 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14512PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni accusatorie di testimoni collaboranti, per costituire un compendio indiziario grave ai fini dell'emissione di provvedimenti restrittivi della libertà personale, devono essere adeguatamente supportate da riscontri esterni individualizzanti e non possono basarsi su elementi equivoci o incompleti. In particolare, le chiamate in correità di tali testimoni, se tardive, prive di spontaneità, contraddittorie e non suffragate da altri elementi probatori, non possono fondare un quadro indiziario grave e coerente a carico degli indagati. Il giudice è tenuto a compiere una valutazione critica e coordinata degli indizi, verificandone l'attitudine dimostrativa in termini di qualificata probabilità di colpevolezza, senza poter prescindere dal rispetto delle regole della logica e dei canoni legali che presiedono all'apprezzamento dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'emissione di misure cautelari personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso Tordinanza n. 720/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 24/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. D'Ambrosio V. che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 25.7.2013 il Tribunale di Reggio Calabria, investito ex articolo 309 cod. pro…

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