Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37232 del 26 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:37232PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere sussiste quando si costituisce e permane un vincolo associativo continuativo fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, attraverso la predisposizione comune dei mezzi necessari alla realizzazione del programma criminoso e con la permanente consapevolezza, da parte di ciascuno degli associati, di far parte del sodalizio e di essere disponibile ad attuarne il programma. Tale peculiare atteggiarsi del pactum sceleris distingue nettamente l'associazione per delinquere dal concorso di persone nel reato, anche continuato, il quale richiede l'accordo di due o più persone diretto ad eseguire un determinato reato, ovvero più reati, collegati da un medesimo disegno criminoso, consumati i quali l'accordo si dissolve e si esaurisce. Il giudice può dedurre i requisiti della stabilità del vincolo associativo, trascendente la commissione dei singoli reati-fine e dell'indeterminatezza del programma criminoso, dal susseguirsi ininterrotto e per un apprezzabile lasso di tempo, delle condotte integranti detti reati ad opera di soggetti stabilmente collegati. Ai fini della configurabilità dell'associazione per delinquere, è sufficiente che il contributo del singolo associato si sia concretizzato in una partecipazione attiva ad uno o più dei reati-fine, anche se non è stata emessa nei suoi confronti una misura cautelare per tale specifico reato, purché emerga il suo ruolo di collegamento e di facilitazione nell'ambito dell'attività del sodalizio criminoso. Le esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, devono essere adeguatamente motivate dal giudice, il quale deve valutare concretamente il pericolo di reiterazione del reato e di fuga, anche tenendo conto delle condizioni personali dell'indagato, come l'età e lo stato di salute, senza limitarsi a considerazioni di carattere generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduard - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
lette/sentite le conclusioni del PG STEFANO TOCCI;
IL PROC. GEN. CONCLUDE PER IL RIGETTO;
Il difensore presente rappresenta che, nelle more del giudizio, e' intervenuta la scarcerazione del suo assistito come da ordinanza Gip Tribunale Busto Arsizio in data 20/3/17 che deposita; comunque sottopone all'attenzione…

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