Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21902 del 8 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21902PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per reati di percosse, ingiuria e minaccia, afferma che il motivo di ricorso si risolve in meri rilievi di merito, già adeguatamente confutati nel provvedimento impugnato. Pertanto, dichiara l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, nonché alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili. Il principio di diritto affermato è che il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito le valutazioni probatorie compiute dal giudice di merito, quando queste siano sorrette da adeguata motivazione, essendo precluso il sindacato sulla ricostruzione dei fatti e sull'apprezzamento delle prove, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della realtà processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Av. Ot. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 28/2/08 dal Tribunale di Latina;

Visti gli atti, la sentenza denunciata, il ricorso e la memoria delle parti civili;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere dott. FERRUA Giuliana;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. MURA Antonio che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

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