Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15600 del 9 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15600PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, pone la persona offesa in uno stato di incapacità al fine di indurla a consegnare indebitamente beni di sua proprietà. La responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base di una motivazione logica e coerente che valuti attentamente le risultanze probatorie, anche peritali, senza che sia possibile riqualificare i fatti in fattispecie meno gravi, come tentato furto o ricettazione, ove la condotta risulti pienamente provata. La determinazione della pena, nel rispetto del principio di proporzionalità, deve tenere conto delle circostanze oggettive e soggettive del reato, nonché della personalità dell'imputato, senza che la mera genericità delle censure possa comportare una nuova valutazione della congruità della sanzione inflitta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2012 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARCO MARIA MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE d'APPELLO di FIRENZE, con sentenza del 11/12/2012, confermava la sentenza pronunciata dal …

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