Il diritto all'immagine e alla riservatezza di un minore può essere tutelato in un unico giudizio, anche quando la domanda sia proposta ai sensi del Decreto Legislativo n. 196 del 2003, art. 152, sia per la violazione del diritto alla protezione dei dati personali, sia per la lesione del diritto all'immagine, in quanto si tratta di un unico fatto illecito. Il danneggiato non può frazionare la tutela giurisdizionale, in quanto ciò sarebbe lesivo del generale dovere di correttezza e buona fede, aggravando indebitamente la posizione del danneggiante debitore e configurando un abuso dello strumento processuale. Il gestore di un sito web che pubblica fotografie di un minore senza il suo consenso e senza che sussista un interesse pubblico o un'utilità sociale, è responsabile del danno non patrimoniale cagionato, il quale deve essere liquidato in via equitativa tenendo conto delle circostanze del caso concreto, come il numero delle immagini pubblicate, il periodo di diffusione, l'età del soggetto e ogni altro elemento rilevante, senza che sia necessaria la prova di un pregiudizio in re ipsa, essendo sufficiente l'allegazione e la prova del danno conseguenza.