Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32502 del 19 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32502PEN

Massima

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Il reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p. richiede, oltre all'elemento oggettivo della sostituzione illegittima della propria identità a quella di un'altra persona, anche il dolo specifico di procurare a sé o ad altri un vantaggio patrimoniale o non patrimoniale, ovvero di recare ad altri un danno. Pertanto, la mera sostituzione della propria identità a quella di un'altra persona, in assenza della finalità di conseguire un vantaggio o di arrecare un danno, non integra il reato di sostituzione di persona. Il giudice è tenuto a verificare e motivare in modo adeguato la sussistenza di tale elemento soggettivo del reato, non potendo desumerlo automaticamente dalla sola condotta di sostituzione di persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PICARDI ANTONIETTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d'appello di TORINO;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 17 ottobre 201…

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