Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6811 del 22 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6811PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il riconoscimento del reato continuato presuppone l'accertamento di un unico disegno criminoso, frutto di una deliberazione preventiva unitaria, che si estrinseca in più condotte delittuose, anche se distanziate nel tempo e realizzate con modalità operative differenti. Tale accertamento deve essere compiuto dal giudice sulla base di elementi indiziari esterni, quali la distanza cronologica tra i fatti, le modalità della condotta, la tipologia dei reati, il bene tutelato, l'omogeneità delle violazioni, la causale, le condizioni di tempo e di luogo, senza che ciascuno di essi, singolarmente considerato, costituisca indizio necessario di una programmazione e deliberazione unitaria, ma che, valutati complessivamente, possano dimostrare l'esistenza di un medesimo disegno criminoso. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la richiesta di applicazione del reato continuato ai sensi dell'art. 671 c.p.p., non può prescindere dal riconoscimento della continuazione operato dal giudice della cognizione con riguardo ad altri episodi analoghi, giudicati separatamente, e può escludere l'esistenza del vincolo solo previa dimostrazione dell'esistenza di specifiche e significative circostanze che ragionevolmente facciano ritenere gli ulteriori fatti non riconducibili al disegno criminoso delineato in sede di cognizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1770/2013 CORTE APPELLO di NAPOLI del 24/07/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. TARDIO Angela;
letta la requisitoria del Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso chiedendo annullarsi con rinvio l'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24 luglio 2014, la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato la richiesta avanzata da …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.