Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'affidamento in concessione di un impianto sportivo comunale privo di rilevanza economica, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La concessione di un impianto sportivo comunale privo di rilevanza economica rientra nella materia della "concessione di beni", strumentale alla gestione di un servizio pubblico, e pertanto è attratta alla giurisdizione esclusiva del Giudice Amministrativo ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. b), c.p.a. 2. L'Amministrazione comunale, nell'esercizio della propria potestà discrezionale, può qualificare un impianto sportivo come privo di rilevanza economica, sulla base di elementi di valutazione tecnico-discrezionali cristallizzati in atti amministrativi vigenti ed efficaci. 3. In caso di affidamento in concessione di un impianto sportivo comunale privo di rilevanza economica, l'Amministrazione è tenuta a rispettare i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica, anche in assenza di un piano economico-finanziario da parte del concessionario. 4. L'Amministrazione non può, in sede di rinnovo o modifica della concessione, rimettere in discussione le condizioni già determinate in sede di affidamento iniziale, senza adeguata motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge per l'esercizio del potere di revoca. 5. L'Amministrazione ha l'obbligo di provvedere espressamente sull'istanza del concessionario volta ad ottenere la sottoscrizione della convenzione, in conformità ai principi di correttezza e buona amministrazione, anche in assenza di un termine di legge per il relativo provvedimento.