Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21620 del 19 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21620PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. si configura quando l'agente, con condotte reiterate, cagiona un grave e perdurante stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero un fondato timore per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto, modificandone le abitudini di vita. A tal fine, non è necessario l'accertamento di uno stato patologico, essendo sufficiente che gli atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima. La prova dello stato d'ansia o di paura denunciato dalla persona offesa può essere desunta anche dalla natura dei comportamenti tenuti dall'agente, qualora questi siano idonei a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante. Pertanto, il reato di atti persecutori non costituisce una duplicazione del reato di lesioni, il cui evento è configurabile sia come malattia fisica che come malattia mentale e psicologica. Inoltre, l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non può essere censurata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2022 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BIFULCO DANIELA;
lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), la quale ha chiesto pronunciarsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Napoli ha confermato il provved…

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