La concessione di suolo pubblico per l'esercizio di un'attività commerciale, ivi compresa la rivendita di giornali e periodici, deve essere rilasciata dall'amministrazione comunale a seguito di una procedura di gara aperta a diversi soggetti, in ossequio ai principi di concorrenza e parità di trattamento sanciti dalla Direttiva Comunitaria n. 2006/123/CE (c.d. "Direttiva Bolkestein"). Tale procedura selettiva è obbligatoria anche nel caso di rinnovo di una concessione precedentemente scaduta, non essendo sufficiente il mero rapporto di comodato tra il nuovo aspirante concessionario e il precedente titolare della concessione. L'istituto della SCIA e del silenzio-assenso non trovano applicazione in materia concessoria, in quanto il provvedimento richiesto ha natura discrezionale e non meramente autorizzativa. L'amministrazione comunale, pertanto, non può accogliere direttamente l'istanza di nuova apertura di un punto vendita di stampa quotidiana e periodica all'interno di un chiosco su area pubblica, ma deve indire una gara pubblica per l'assegnazione della relativa concessione, nel rispetto dei principi di concorrenza, parità di trattamento e trasparenza. La motivazione del diniego di tale istanza, fondata sul necessario espletamento della procedura di gara, risulta adeguata e conforme a diritto.