Il provvedimento di annullamento d'ufficio di un titolo edilizio illegittimamente rilasciato sulla base di dichiarazioni mendaci può essere adottato dall'amministrazione entro un termine ragionevole, anche oltre i 18 mesi previsti dalla novella legislativa, senza necessità di una specifica valutazione comparativa degli interessi pubblici e privati, in quanto il privato che abbia consapevolmente determinato la formazione del titolo con una rappresentazione non veritiera della realtà non può vantare un affidamento meritevole di tutela. Pertanto, l'annullamento del titolo edilizio è legittimo qualora sia motivato sulla base dell'accertata difformità tra il progetto approvato e l'opera realizzata, in particolare per quanto riguarda il superamento dei parametri edilizi consentiti, senza che l'amministrazione sia tenuta a valutare specificamente l'interesse del privato, il quale non può invocare la tutela dell'affidamento in presenza di una condotta non conforme ai principi di buona fede e correttezza. Inoltre, l'accertata illegittimità del titolo edilizio annullato in autotutela esclude la possibilità di ottenere la sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 380/2001, in quanto viene meno il presupposto della conformità dell'intervento alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente.