Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34669 del 5 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:34669PEN

Massima

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Il reato di simulazione di reato (art. 367 c.p.) sussiste quando l'agente, con querela o denuncia, attribuisce falsamente a terzi la commissione di un reato, pur essendo consapevole della mancanza di qualsiasi fatto illecito. Perché il reato sia integrato, è necessario che l'agente abbia agito con dolo specifico, ossia con la finalità di indurre in errore l'autorità procedente. Tuttavia, tale elemento soggettivo può essere escluso quando la condotta mendace sia stata posta in essere in un contesto di particolare confusione e panico, senza che l'agente abbia agito con l'intento di nuocere. Inoltre, la particolare tenuità del fatto, ai sensi dell'art. 131-bis c.p., può escludere la punibilità quando la condotta, pur essendo formalmente rilevante, risulti di scarsa offensività in ragione della limitata gravità del fatto e della condotta dell'agente, come nel caso di incensuratezza e buona fede dello stesso. Infine, il trattamento sanzionatorio deve essere proporzionato alla gravità del fatto, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto, comprese le eventuali attenuanti generiche riconoscibili in favore dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/11/2015 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCALIA Laura;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Palermo, confermando la sentenza resa in primo gr…

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