Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12834 del 29 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12834PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990 (spaccio di sostanze stupefacenti) non può essere attenuata ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, qualora il giudice, sulla base di elementi oggettivi come il dato ponderale, le modalità di gestione dell'attività di spaccio e la natura della sostanza stupefacente commerciata, ritenga che la condotta dell'imputato non possa essere qualificata come di lieve entità. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente tale valutazione, che costituisce un apprezzamento di fatto incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BR. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 9 dicembre 2008 emessa dalla Corte d'appello di Milano;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe la Corte d'appello di Milano, in parziale riforma della sentenza emessa il 31 m…

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