Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8083 del 1 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8083PEN

Massima

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Il reato permanente di inosservanza, senza giustificato motivo, dell'ordine di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore, iniziato sotto la vigenza della legge che lo sanzionava a titolo di contravvenzione e protrattosi dopo l'entrata in vigore della legge che lo ha configurato come delitto doloso, continua ad essere punito a titolo di contravvenzione, poiché nell'ordine impartito dal Questore ai sensi del comma 5-bis non sono state indicate le nuove e più gravi conseguenze penali della trasgressione, presupposto indispensabile della nuova più severa norma incriminatrice. Il momento consumativo del reato continua a coincidere con la cessazione della permanenza, anche se verificatasi nel vigore della nuova norma, e il tempo necessario a prescrivere è pari a cinque anni, decorrenti dal 13 marzo 2007, per la presenza di atti interruttivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di BE. AB. Sa. , nato in (OMESSO);

avverso la sentenza pronunciata in data 25 giugno 2009 dalla Corte di appello di Venezia;

- udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato perche' il reato e' estinto per prescrizione.

SVOLGIMENT…

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