Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45380 del 13 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45380PEN

Massima

Massima ufficiale
Nel procedimento di applicazione di misure di prevenzione personali, la competenza territoriale, per decidere sulla richiesta presentata nei confronti di un soggetto la cui pericolosità non sia riferibile ad un contesto associativo criminale, si determina avendo riguardo al luogo nel quale, sulla base degli elementi di fatto prospettati dall'autorità proponente, la pericolosità sociale attuale si manifesti con carattere di continuità in rapporto con l'ambiente locale, non assumendo rilievo decisivo a tal fine la collocazione spaziale della condotta di maggiore gravità. (In applicazione del principio la Suprema Corte, dirimendo un conflitto negativo di competenza, ha attribuito la cognizione del procedimento al Tribunale del luogo ove il proposto, con continuità, risiedeva e nel quale aveva posto in essere reati, sebbene se lo stesso avesse, occasionalmente, commesso una rapina in altro ambito territoriale).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul conflitto di competenza sollevato da:
TRIB. BOLOGNA;
nei confronti di:
TRIB. CALTANISSETTA;
con l'ordinanza n. 11/2014 TRIBUNALE di BOLOGNA, del 19/11/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LA POSTA LUCIA;
sentite le conclusioni del PG Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha chiesto dichiararsi la competenza del Tribunale di Caltanisetta.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 5.3.2014 il Tribunale di Caltanissetta dichiarava la propria incompetenza "in favore dell'autorita' giudi…

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