Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22116 del 21 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22116PEN

Massima

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La qualificazione giuridica di un fatto come reato di detenzione e porto illegale di materiale esplodente o congegno micidiale, anziché come reato contravvenzionale di detenzione di materie esplodenti, richiede un'attenta valutazione della natura e delle caratteristiche del materiale utilizzato, al fine di accertarne la concreta potenzialità distruttiva e micidiale. In particolare, la Corte di Cassazione ha chiarito che rientrano nella categoria degli "esplosivi", sanzionati dalla legge speciale, le sostanze caratterizzate da elevata potenzialità esplosiva e idonee a provocare un'esplosione con rilevante effetto distruttivo, mentre sono riconducibili alla categoria delle "materie esplodenti", punite dal codice penale, quelle sostanze prive di tale potenzialità micidiale, sia per la struttura chimica che per le modalità di fabbricazione. Inoltre, anche i materiali pirotecnici, pur non costituendo propriamente esplosivo, possono rientrare nella nozione di "esplosivo" qualora, in determinate condizioni, possano acquisire il carattere della "micidialità" per i possibili effetti distruttivi. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, il giudice è tenuto a valutare attentamente le risultanze peritali e le caratteristiche del materiale utilizzato, senza limitarsi a considerazioni generiche sulla natura dell'ordigno o sugli effetti prodotti, ma verificando in concreto la sua potenzialità distruttiva e micidiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/03/2018 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Binenti;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Tocci Stefano, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che …

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