Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è una stabile organizzazione di mezzi e persone, connotata da affidabilità e indeterminatezza del programma criminoso, finalizzata alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, con la consapevolezza dei singoli associati di far parte di un sodalizio durevole e di essere disponibili ad operare nel tempo per l'attuazione del comune disegno delittuoso. La prova della partecipazione all'associazione può essere data con mezzi e modi diversi dalla prova della commissione dei singoli reati-fine, essendo sufficiente il contributo causale del concorrente, anche in forme atipiche e differenziate, purché in rapporto di efficiente causalità con le attività compiute dagli altri partecipi. Ai fini dell'integrazione del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all'art. 603-bis c.p., lo stato di bisogno del lavoratore non deve necessariamente consistere in una situazione di assoluta necessità tale da annientare la sua libertà di scelta, ma può configurarsi anche come una condizione di grave difficoltà, anche temporanea, che limiti la sua volontà e lo induca ad accettare condizioni particolarmente svantaggiose. Integra altresì tale reato l'impiego di lavoratori stranieri in assenza di tutele giuridiche, con violazione della normativa sulla sicurezza e sulla regolamentazione di orari e retribuzioni. Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cui all'art. 12 d.lgs. 286/1998 è configurabile anche con riferimento all'ingresso dello straniero nel territorio dello Stato in modo formalmente regolare, ma finalizzato in realtà ad una permanenza illegale, come nel caso di utilizzo di visti turistici per l'impiego di manodopera straniera oltre il termine di validità del visto stesso. Il giudizio di bilanciamento tra le circostanze aggravanti e attenuanti è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, che deve essere congruamente motivata anche solo con riferimento ad alcuni dei parametri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica esposizione dei criteri adottati. Il diniego delle attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivato, con riferimento agli elementi ritenuti rilevanti, tenendo conto delle specifiche considerazioni difensive.