Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 38655 del 19 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38655PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercitare il sindacato sulla motivazione delle ordinanze relative a misure cautelari personali, verifica se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare o negare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti, rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, nella peculiare prospettiva dei procedimenti incidentali de libertate. In tema di misure cautelari personali, per gravi indizi di colpevolezza ai sensi dell'articolo 273 c.p.p., devono intendersi tutti quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa che, pur non valendo a provare oltre ogni dubbio la responsabilità dell'indagato, consentono, per la loro consistenza, di prevedere che, attraverso la futura acquisizione di ulteriori elementi, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel frattempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Il procedimento logico di valutazione degli indizi si articola in due distinti momenti: il primo è diretto ad accertare il maggiore o minore livello di gravità e di precisione degli indizi, ciascuno considerato isolatamente; il secondo momento è costituito dall'esame globale e unitario tendente a dissolverne la relativa ambiguità, posto che nella valutazione complessiva ciascun indizio si somma e si integra con gli altri, talché il limite della valenza di ognuno risulta superato, e l'incidenza positiva probatoria viene esaltata nella composizione unitaria. Nella valutazione dell'attualità del pericolo di reiterazione, il giudizio sulla attualità deve essere fondato sia sull'analisi della personalità dell'accusato, sia sull'esame delle sue concrete condizioni di vita, senza che sia necessaria la previsione di una "specifica occasione" per delinquere, essendo sufficiente la elevata probabilità che possa verificarsi la recidiva nel periodo di tempo in cui possono essere attive le cautele.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MONTAGNI Andrea - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 69/19 Reg. Imp. del 28/02/2019, del Tribunale del riesame di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14/08/2018, il GIP del Tribunal…

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