Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28983 del 23 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:28983PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La possibilità di computare in fungibilità la custodia cautelare subita o la pena espiata sine titulo per reato diverso, ai sensi dell'art. 657 c.p.p., comma 4, è rigorosamente limitata al dato cronologico, ovvero che la custodia o l'espiazione siano successive alla commissione del reato per il quale deve essere determinata la pena da eseguire. Pertanto, tale istituto non è applicabile ai reati permanenti quando la permanenza sia cessata dopo l'espiazione senza titolo. Inoltre, per i reati associativi di stampo mafioso, il sopravvenuto stato detentivo dell'imputato non determina automaticamente la cessazione della sua partecipazione al sodalizio, in quanto la struttura complessa e i forti legami tra gli aderenti accettano il rischio di periodi di detenzione, soprattutto di coloro che ricoprono ruoli apicali, senza che ciò faccia venir meno la disponibilità a riassumere un ruolo attivo alla cessazione del forzato impedimento. Pertanto, in tali casi, l'istituto della fungibilità delle pene non può essere applicato al periodo di detenzione sine titulo, se non vi è prova della cessazione della permanenza del reato associativo prima della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/06/2020 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DI GIURO GAETANO;
Letta la requisitoria del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di cassazione, con la quale e' stata chiesta la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe la Corte di appello di Catanzaro, quale giudice dell'e…

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