Il riconoscimento del titolo professionale di maestro di sci conseguito all'estero non può essere subordinato al superamento di prove compensative, quali l'Eurotest e l'Eurosecurité, qualora sia accertata la sostanziale corrispondenza tra la formazione ricevuta all'estero e quella richiesta in Italia per il medesimo livello professionale. L'imposizione di tali prove compensative, in assenza di una chiara dimostrazione della sussistenza di differenze sostanziali tra i percorsi formativi, costituisce una misura sproporzionata e in contrasto con i principi di libera circolazione dei servizi e di libertà di iniziativa economica. L'Amministrazione è tenuta a valutare, in concreto, se le conoscenze, abilità e competenze acquisite dal richiedente, anche attraverso l'esperienza professionale e l'apprendimento permanente, siano idonee a coprire le eventuali differenze formative rispetto ai requisiti richiesti in Italia, prima di imporre misure compensative. Il riconoscimento del titolo deve avvenire nel rispetto del principio di proporzionalità, senza gravare il richiedente di oneri eccessivi o di procedure sproporzionate rispetto all'obiettivo di tutela dell'interesse pubblico perseguito.