Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30539 del 22 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30539PEN

Massima

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Il sequestro probatorio disposto dall'autorità giudiziaria è legittimo quando sussiste il rapporto di pertinenzialità e idoneità probatoria tra le cose sequestrate e le esigenze investigative indicate dal pubblico ministero. Tuttavia, una volta disposta la restituzione dei beni sequestrati, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, non potendo il ricorrente far valere altro interesse se non quello di impedire l'estrazione di copia dei documenti restituiti, provvedimento questo che è autonomo rispetto al decreto di sequestro e non soggetto ad alcuna forma di gravame in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni. Pertanto, l'interesse ad impugnare non è costituito dalla mera aspirazione della parte all'esattezza tecnico-giuridica della motivazione del provvedimento, ma dall'interesse a conseguire, dalla riforma o dall'annullamento del provvedimento impugnato, un concreto vantaggio pratico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Va. Ca. ;

avverso l'ordinanza del 30.12.08 del Tribunale di Vicenza;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dr. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza n. 104 + 105/08 R.G.T.L. del 30.12.08 (depositata il 31.12.08) il Tribunale …

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