Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31594 del 17 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:31594PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, accertata sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche nonché di altra documentazione, comporta la presunzione relativa dell'esistenza delle esigenze cautelari, che può essere superata solo attraverso l'acquisizione di elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che tali esigenze possano essere soddisfatte con misure diverse dalla custodia cautelare in carcere. Pertanto, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., il giudice è tenuto ad applicare la misura della custodia cautelare in carcere, salvo che non siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari, in quanto la natura e la struttura della condotta delittuosa, connotata dalla partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, fondano un giudizio di inadeguatezza di altre misure, diverse da quella carceraria, a soddisfare le esigenze di cautela previste dal codice di rito. Tale presunzione relativa, tuttavia, non può operare in modo assoluto e inderogabile, dovendo il giudice valutare, nel caso concreto, se gli elementi specifici acquisiti siano idonei a superare la presunzione di sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di recidiva per delitti di analoga natura e di adeguatezza esclusiva della misura cautelare massima applicata a soddisfare l'indicata esigenza di cautela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/12/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza…

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