Il concorso morale nel reato di falsità materiale di atti pubblici e privati sussiste anche quando gli imputati, pur non avendo materialmente falsificato le firme, si siano avvalsi consapevolmente di documenti redatti da terzi con finalità di interesse personale, rappresentando un contributo causale determinante al raggiungimento dello scopo penalmente illecito. La falsificazione della comparsa di costituzione e risposta, atto difensivo confluito in un processo civile, integra il reato di falsità materiale in atti pubblici, in quanto l'autentica della firma del difensore, quale pubblico ufficiale, conferisce all'atto valore di documento pubblico. Pertanto, la falsificazione di tale atto da parte di soggetti privati è punita ai sensi degli articoli 476 e 482 c.p., mentre l'uso di tale atto falso è punito per effetto della previsione dell'articolo 489 c.p.