Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 4131 del 3 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4131PEN

Massima

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Il mancato deposito dell'interrogatorio reso dall'indagato nell'udienza di convalida dell'arresto non determina la perdita di efficacia della misura cautelare, in quanto tale atto non rientra tra quelli che il pubblico ministero è tenuto a trasmettere al tribunale del riesame ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p. Inoltre, l'indagato può comunque reiterare la propria linea difensiva presenziando all'udienza di riesame e chiedendo di essere sentito, a prescindere dalla valenza favorevole o meno dell'interrogatorio. La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza può essere desunta dal complessivo quadro probatorio, anche in presenza di eventuali discrasie motivazionali su aspetti marginali, purché gli elementi indizianti principali siano adeguatamente valorizzati dal giudice. Le esigenze cautelari possono essere fondate sulla gravità del fatto e sulla personalità dell'indagato, desunta anche da precedenti condanne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MI. N. IL (OMESSO);

2) CO. JO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2794/2010 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 25/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIO D'ISA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA

CO. MI. e CO. JO. ricorrono in cassazione avverso l'o…

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