L'ordinanza sindacale che dichiara l'inabitabilità di alcuni alloggi e ne dispone lo sgombero è legittima quando, a seguito di accertamento tecnico, risulti che tali alloggi non possiedono i requisiti minimi di abitabilità previsti dalla normativa, in particolare in relazione all'altezza interna, alla superficie finestrata apribile e alle dimensioni minime, anche se altri alloggi dello stesso complesso edilizio risultano invece agibili, purché a condizione di essere accorpati con quelli contigui. L'amministrazione comunale è legittimata ad adottare tali provvedimenti a tutela della salute e della pubblica incolumità, anche in assenza di idonei titoli abilitativi edilizi, quando l'accertamento tecnico rilevi concrete situazioni di rischio per gli occupanti derivanti dalle carenze strutturali e di agibilità degli immobili. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità di tali provvedimenti, deve tenere conto dell'esito della verificazione disposta, che costituisce elemento probatorio sufficiente a dimostrare la sussistenza dei presupposti di fatto posti a fondamento dell'ordinanza, senza che rilevi la rappresentata agibilità di alcuni appartamenti condizionata all'accorpamento con quelli contigui, in quanto tale condizione non risulta allo stato realizzata.