Tribunale Amministrativo Regionale Liguria - Genova sentenza n. 806 del 2023

ECLI:IT:TARLIG:2023:806SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società titolare di un bar contro l'ordinanza del Comune che ne aveva diffidato la demolizione di un manufatto abusivamente installato all'esterno dell'esercizio commerciale, su suolo pubblico e gravato da vincolo paesaggistico, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento non è necessaria per l'adozione di un provvedimento di diffida alla demolizione di un'opera abusiva, in quanto tale atto ha natura di mera diffida che non contiene in sé anche l'ordine di demolizione, essendo quest'ultimo adottato successivamente in caso di inottemperanza. Inoltre, per giurisprudenza consolidata, la natura doverosa delle sanzioni edilizie esclude il rispetto delle regole partecipative, a maggior ragione quando l'abuso è stato commesso su suoli demaniali. 2. Il manufatto in questione, costituito da una struttura metallica con copertura a pergotenda e aperture laterali dotate di avvolgibili in plastica, avente una superficie interna di circa 20 mq e una capienza di 14 posti a sedere, non può essere qualificato come semplice struttura ombreggiante pertinenziale, ma integra gli estremi di una vera e propria nuova costruzione, soggetta al regime del permesso di costruire e alle relative sanzioni in caso di abuso. Ciò in quanto, per le sue dimensioni e caratteristiche, il manufatto è idoneo ad incrementare il carico urbanistico sull'area di ubicazione e a incidere in modo invasivo sul contesto. 3. Le disposizioni regolamentari comunali in materia di "dehors" non possono derogare alla disciplina edilizia nazionale, né consentire l'installazione di manufatti di rilevanti dimensioni e impatto senza il previo rilascio del permesso di costruire. Pertanto, il manufatto in questione, essendo chiuso su tutti i lati mediante un telaio metallico, non rientra nella categoria dei "dehors aperti" o "misti" soggetti a semplice comunicazione, ma in quella dei "dehors chiusi" per i quali è necessario il permesso. 4. Il potere di ordinare la demolizione di opere abusive realizzate nella fascia di rispetto demaniale di 30 metri spetta al Comune e non all'autorità marittima, in quanto il provvedimento impugnato non costituisce un'ingiunzione di rimozione ai sensi dell'art. 55 del Codice della Navigazione, ma una diffida a demolire un'opera abusivamente realizzata su suolo pubblico. Inoltre, la ricorrente non ha fornito adeguata prova che l'area su cui insiste il manufatto abusivo sia di proprietà privata. In conclusione, il Tribunale ha respinto il ricorso, condannando la società ricorrente al pagamento delle spese di giudizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/09/2023

N. 00806/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00077/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 77 del 2023, proposto da
Stella del Mare S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da p.e.c. dei registri di giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Genova, via Malta, 2/2;

contro

Comune di Lerici, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da p.e.c. dei registri di giustizia;

per l’annullamento

dell’ordinanza dirigenziale n. 195/22 del 10/11/2022 del responsabile dell’Ufficio pianificazione territoriale con la…

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