Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13573 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13573PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza impugnata, deve limitarsi a verificare l'adeguatezza delle considerazioni poste a fondamento del convincimento del giudice di merito, senza poter effettuare una propria autonoma valutazione degli elementi probatori. Il vizio di motivazione è denunciabile solo quando risulti una macroscopica illogicità o contraddittorietà della motivazione, mentre non è ammissibile una rilettura atomistica degli atti processuali. Inoltre, il ricorso per cassazione deve essere specifico e autosufficiente, non essendo consentita l'enunciazione perplessa o alternativa dei motivi di impugnazione. Infine, il vizio di motivazione non è deducibile con riferimento alle questioni di diritto, quando la soluzione adottata sia comunque giuridicamente corretta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3370/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 21/05/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata e l'avv. (OMISSIS), sost. Processuale dell'avv. (OMISSIS), difensore di fiducia d…

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