Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26068 del 30 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26068PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della decisione impugnata quando la motivazione della sentenza di merito sia esaustiva, ragionevole e priva di vizi logici o contraddizioni, essendo precluso in tale sede il riesame del fatto e delle prove, che rientra nella competenza esclusiva del giudice di merito. In tali ipotesi, la Corte di Cassazione deve limitarsi a verificare la correttezza della motivazione, senza poter sindacare le valutazioni di fatto compiute dal giudice di primo grado, il quale gode di un ampio margine di discrezionalità nell'apprezzamento delle prove e nella ricostruzione del fatto. Il controllo di legittimità, pertanto, si risolve nella verifica della logicità e della coerenza della motivazione, senza poter incidere sulle determinazioni di merito, che sono insindacabili in sede di legittimità, salvo i casi di travisamento manifesto del fatto o di illogicità macroscopica. La Corte di Cassazione, in presenza di una motivazione adeguata, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo precluso il riesame del fatto e delle prove, che rientra nella competenza esclusiva del giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. RI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/03/2007 TRIBUNALE di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA' VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. ((omissis)), che chiede il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Fe. Ri. ricorre avvero la sentenza del Tribunale di Palermo dell'8 marzo …

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