Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34771 del 10 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:34771PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza della recidiva ai sensi dell'art. 99 c.p., deve effettuare un'analisi concreta e individualizzata della condotta dell'imputato, tenendo conto della natura dei reati commessi, del grado di offensività dei comportamenti, della distanza temporale tra i fatti, del livello di omogeneità tra le condotte e di ogni altro parametro significativo della personalità del reo e del suo grado di colpevolezza, al fine di accertare se la reiterazione dell'illecito sia effettivamente sintomo di riprovevolezza della condotta e di pericolosità sociale dell'autore, superando il mero riscontro formale dell'esistenza di precedenti penali. L'applicazione automatica dell'aumento di pena per la recidiva, senza una adeguata motivazione in tal senso, è pertanto illegittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2404/2013 della Corte d'appello di Firenze, sezione prima penale;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GALLO Domenico;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 2/7/2013, la Corte di appello di Firenze, confermava l…

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