Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18752 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18752PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 qualora non emerga in modo certo e inequivocabile la prova che la detenzione fosse finalizzata esclusivamente al consumo personale. Ai fini della configurabilità del reato, non è sufficiente la mera dichiarazione dell'imputato di voler consumare personalmente la droga, essendo necessario che tale finalità risulti provata in modo chiaro e convincente sulla base di tutti gli elementi di fatto acquisiti nel processo, come la quantità e le modalità di detenzione della sostanza. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la destinazione d'uso della droga, deve tenere conto di tutti i dati fattuali emersi, senza limitarsi ad accogliere acriticamente le dichiarazioni dell'imputato, ma verificando la loro attendibilità e coerenza con il complessivo quadro probatorio. La motivazione della sentenza deve esporre in modo logico e adeguato le ragioni per le quali è stata esclusa la finalità di consumo personale, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti affetta da macroscopiche illogicità o carenze argomentative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. VU. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 2/3/05 della Corte di Appello di Napoli; Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ROTUNDO Vincenzo; Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MARTUSCIELLO Vittorio, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. DI. VU. Gi. ricorr…

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