La mancata esecuzione dell'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in aree soggette a vincoli urbanistici, comporta l'applicazione della sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001, nella misura massima di euro 20.000,00, indipendentemente dalla consistenza e dall'entità dell'abuso edilizio, in quanto ciò che viene sanzionato è l'inottemperanza all'ingiunzione di ripristino legittimamente impartita dalla Pubblica Amministrazione, la quale costituisce un illecito permanente fino al totale ripristino della legalità violata. Tale sanzione ha natura indirettamente ripristinatoria e non sanzionatoria, pertanto non è soggetta alle disposizioni della legge n. 689/1981 in materia di contestazione immediata della violazione, essendo applicabile anche in caso di mancata contestazione entro il termine di novanta giorni dalla constatazione della stessa. Inoltre, il carattere vincolato del provvedimento sanzionatorio rende irrilevanti eventuali vizi formali, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990. Infine, la sanzione è dovuta anche nel caso in cui il proprietario non sia responsabile della realizzazione dell'abuso, in quanto la finalità della norma è quella di indurre il soggetto che ne abbia la possibilità materiale e giuridica, a rimuovere l'illecito permanente.