Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24114 del 11 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24114PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla personalità violenta e dalla scarsa capacità di autocontrollo dell'imputato, come dimostrato dai suoi precedenti penali per reati contro la persona, quali maltrattamenti e violenza sessuale, nonché dalle concrete modalità del fatto per cui è processo, anche qualora questo sia stato caratterizzato da un particolare momento emotivo. In tali casi, la custodia cautelare in carcere risulta concretamente ineludibile ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., salvo la positiva insussistenza di esigenze cautelari, profilo già escluso. La valutazione dei precedenti penali dell'imputato, ai fini della sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, è pienamente conforme al dettato normativo e non può essere ritenuta irrilevante o superata, in quanto illuminante sulla personalità e sull'indole violenta del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristi - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AR. NU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/03/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. BUA F. che ha richiesto declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. NASO A. che ha richiesto l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 26.03.2009 il Tribunale …

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