Il giudice dell'udienza preliminare, investito della richiesta del P.M. di rinvio a giudizio dell'imputato, non può emettere sentenza di non doversi procedere per la ritenuta sussistenza di una causa di non punibilità senza la previa fissazione della udienza in camera di consiglio, con la necessaria notifica alle parti per la loro partecipazione, in osservanza delle norme di cui all'art. 127 c.p.p. Tale regola vale anche nell'ipotesi in cui il P.M. formuli una richiesta di decreto penale di condanna, in quanto laddove il giudice ritenga di dover prosciogliere l'imputato per una causa estintiva del reato, dovrà comunque celebrare l'udienza camerale prevista dall'art. 469 c.p.p. dandone avviso alle parti, al fine di consentire loro di esporre le proprie ragioni e, eventualmente, rinunciare alla prescrizione. Il mancato rispetto di tali formalità procedurali comporta l'annullamento della sentenza senza rinvio, con conseguente trasmissione degli atti al giudice competente per la rinnovazione del procedimento nel rispetto del contraddittorio.