Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11879 del 21 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11879PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in cambio di una somma di denaro, attesta falsamente di aver effettuato la revisione periodica di un veicolo senza averla in realtà eseguita, commette il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, a prescindere dal fatto che la somma corrisposta corrisponda alla tariffa prevista per la revisione. Infatti, la consegna del denaro rappresenta una remunerazione illecita finalizzata ad ottenere il rilascio di un attestato di revisione non effettivamente eseguita, in violazione dei doveri inerenti alla funzione pubblica ricoperta. Ciò integra gli estremi del reato di cui all'art. 319 c.p., a prescindere dalla coincidenza tra la somma ricevuta e la tariffa legale, essendo sufficiente che il denaro sia stato consegnato e ricevuto come corrispettivo di un atto contrario ai doveri d'ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/12/2014 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BASSI Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
FATTO E DIRITTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte d'appello di Milano ha conf…

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