Il decorso del termine perentorio di trenta giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività, senza che l'amministrazione comunale abbia esercitato il potere inibitorio, determina il consolidamento della denuncia stessa, che acquista efficacia di titolo abilitativo equiparabile, sotto tale profilo, al rilascio di un provvedimento espresso. Pertanto, l'amministrazione comunale non può successivamente inibire l'esecuzione dei lavori, se non attraverso l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio, nel rispetto delle garanzie procedimentali previste dall'art. 19, comma 4, della legge n. 241/1990, tenendo conto dell'affidamento ingeneratosi in capo al privato per effetto del decorso del tempo e delle ragioni di interesse pubblico a sostegno del provvedimento repressivo. L'adozione di un provvedimento repressivo-inibitorio oltre il termine perentorio di sessanta giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività, senza le suddette garanzie, si configura come illegittima violazione delle previsioni normative in materia.